La Delibera di Giunta regionale n. 164 approvata il 6 aprile 2022, in modo arbitrario stabilisce un “fine cura” per tutte le terapie riabilitative, senza le eccezioni previste invece in tutte le linee guida nazionali. Il limite fissato di 180 giorni vale anche per i malati affetti da patologie gravi e gravissime.
Siamo contro questa impostazione, ed abbiamo predisposto una proposta di Legge di iniziativa popolare per persone con gravi patologie disabilitanti che garantisce cura ed assistenza a tutti quei malati che per guarire – o per vivere più dignitosamente – necessitano di terapie per periodi molto più lunghi.
Il fine cura può essere stabilito solo dal medico specialista, perché dipende dalle condizioni del malato: non può essere un termine burocratico.
La delibera costringerebbe i malati affetti da patologie molto gravi ad andare, decorso il termine previsto, in strutture (RSA) che non garantiscono l’assistenza necessaria, condannandoli così ad aggravamenti irreversibili della malattia.
Sarebbe la fine dell’assistenza che oggi viene erogata dalle strutture ex art. 26, con danni enormi per i malati, per le loro famiglie, per la sanità pubblica e per l’occupazione.
Sarebbe una negazione gravissima di un diritto costituzionale di questi malati, il diritto alla salute e alla cura. Il diritto a una vita dignitosa.
Non siamo contro la Regione, ma contro una delibera le cui conseguenze sono devastanti, anche se probabilmente non era questa la volontà del legislatore.
Ogni cura prevede un tempo di somministrazione, ma deve essere stabilito dai medici e tutelando il malato.
È quello che proponiamo attraverso la nostra proposta di Legge di iniziativa popolare.